Non è ancora finita a quanto pare, almeno per noi Lombardi, e ogni affossata, ogni peggioramento della situazione Covid sembra oramai insostenibile, non più tollerabile. La mente è stanca, protesta, si ribella, è smaniosa di libertà e di Vita, non ce la fa più ad aspettare e a rimandare a tempi migliori la leggerezza e il divertimento. Eppure ancora non è il tempo, ancora dobbiamo pazientare, ancora dobbiamo mettere in stand-by tante, troppe cose. Per uno strano meccanismo interno personale quando tutto diventa pesante mi dedico alle attività più leggere possibili, alcune decisamente frivole. Posso comprare giornali di pettegolezzi per dirne una, o occuparmi in modo serissimo del mio armadio e del suo bisogno di rinnovamento, o ancora dedicarmi a quali fiori mettere sul balcone. Non importa cosa, qualsiasi cosa mi difenda dalla pesantezza, mi protegga dal Nero che vuole accomodarsi e abitarmi. Dall’incessante paura che vuole crescere anche in me e che io non voglio assolutamente coltivare.
Ne “La Storia infinita” c’era il Nulla che avanzava e divorava tutto, annientando città e foreste e l’unico modo per salvare il mondo di Fantasia era trovare un bambino che credesse alla sua esistenza. Ma adesso chi ci salverà? Quali fattori sono cruciali per resistere e non dar di matto?
Non ci resta che mutare, come fa il virus, mutare per non soccombere, cercando continuamente il modo per stare in quello che c’è ora. Quindi non coltivare pensieri di ciò che dovrebbe esserci o c’era prima, quando era tutto semplice, ma concentrarsi su quello che c’è adesso e basta. Questo ci è dato e per quanta rabbia ci muova dentro, con questo dobbiamo fare i conti e con questo dobbiamo imparare a stare, facendoci bastare le piccole poesie del mondo. Questa ne è l’esempio.
MUTARE
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