Può accadere che chi si dedica tanto agli altri, che sia per lavoro o per affetto, rischi di incappare in una notevole dose di stress.
Prendersi cura di un’altra persona è infatti un atto molto lodevole e nobile, ma anche molto caro e dispendioso, sia dal punto di vista fisico che mentale.
Che si tratti di un famigliare malato, o anziano, o dei propri pazienti (penso ai medici o agli infermieri), o ancora dei propri figli, per chi è madre, in ogni caso ci si confronterà inevitabilmente con delle difficoltà ed è importante trovare delle strategie per vivere al meglio questa realtà.
La cosa fondamentale consiste nel ricordarsi di sé e delle proprie esigenze, fisiche (dormire, mangiare) e psicologiche (svagarsi, divertirsi).
Il rischio infatti è che dedicandosi all’altro e alle sue necessità si perdano di vista le proprie, con conseguenze disastrose per entrambi.
Pensare anche a sé vuol dire agire per sé, non soltanto sapere ciò che serve per star bene, ma farlo! E soprattutto senza sensi di colpa.
Occuparsi di sé e del proprio benessere infatti é sano, normale, segno di buona autostima e vitale, oltre che fondamentale se si vuole continuare ad assistere al meglio chi ha bisogno di noi.
Il senso di colpa porta a sentirsi “sporchi”, in difetto, come se togliessimo del tempo all’altra persona, ma in realtà ricaricarci ci permette poi di essere presenti al meglio delle nostre forze.
Poi è utile farsi coccolare un po’, ovvero trovare chi si possa occupare un poco di noi. Metterci cioè in una condizione di passività e ricettività dove non siamo noi a dover fare, bensì soltanto ricevere, senza sforzo alcuno, solo rilassandoci.
Quando non abbiamo una persona vicina che può farci sentire così, può essere una buona idea farci fare un massaggio, o ancora farci noi stessi veicolo di tale attenzione. Imparare ad essere “madri” di se stessi è infatti un aspetto psicologico importante e può tradursi ad esempio nel farsi un regalo, cucinarsi qualcosa di buono e speciale, o ancora usare le immagini mentali.
Cosa ci vieta di chiudere gli occhi e immaginare qualcuno che ci abbraccia, ci fa sentire al sicuro, ci rassicura e tranquillizza?
In ogni caso non dobbiamo mai perdere di vista le nostre esigenze, ancora di più quando ci doniamo agli altri. Dobbiamo far sì quindi che il “serbatoio” del ricevere non si svuoti mai del tutto, altrimenti rischiamo di metterci in una condizione di stress, in cui facciamo tanto per gli altri e nulla per noi. Senza perderci nei sensi di colpa, ma legittimando noi stessi a farlo, e faremo del bene anche a chi ci è vicino.
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