Proprio ieri riflettevo su una questione, che oggi sento di voler condividere. Stavo guardando un film, che raccontava di una persona con una malattia abbastanza seria e delle cure che doveva intraprendere, con tutto ciò che ne consegue nella vita privata e non. Davanti a certi temi scatta immediatamente la consapevolezza di quanto si è fortunati ad essere in salute e tutti i problemi assumono inevitabilmente un peso differente.
Banale forse come osservazione, ma molto comune quando la nostra incolumità è messa in discussione. Riflettevo soprattutto sul fatto che certe malattie, certi eventi e tragedie è come se non ci riguardassero fino a quando non ci entriamo in contatto, più o meno direttamente.
Scoprire un brutto male, perdere il lavoro, avere un figlio con dei problemi, vivere un’esperienza psicotica importante.
Fondamentalmente ci aspettiamo una vita perfetta, libera dai problemi, e più è così, più reagiamo con grande resistenza di fronte alle avversità della vita, fino ad arrivare a metterle il muso. Altri, peggio ancora, evitano come la peste chi ha dei problemi importanti, se ne tengono ben alla larga, non vogliono entrare minimamente in contatto con certi mondi. Temono il contagio? Non so.
Quante volte per questo motivo gli “amici” scappano di fronte alle malattie importanti? Selezione naturale, direte voi, ma quanto fa male in certi momenti perdere delle amicizie… Il fatto è che invece i grandi pesi della vita riguardano tutti noi, e non solo per un senso cristiano o caritatevole dell’essere umano, ma perché, semplicemente “poteva capitare anche a me” e potrebbe capitare in futuro.
Non siamo immuni, né al centro dell’Universo, siamo fragili, tremendamente fragili e vulnerabili, e dovremmo essere GRATI quando le cose vanno bene e non prendercela con qualche dio quando vanno male. Perché non ci spetta la salute, non è nostro diritto (dove sta scritto?) che tutto va come ci aspettiamo.
Poteva capitare anche a me… e invece è capitato al mio vicino, o alla mia amica, al mio collega, e allora si tratta di provare ad essere empatici e umani, e provare a dare quello che vorremmo ricevere noi in situazioni simili. Un grande, grandissimo insegnamento. Così semplice ma così prezioso che se venisse applicato da tutti scoppierebbe una rivoluzione (relazionale). Credo sia importante saperlo e ricordarselo, di quanto siamo fragili e apprezzare ciò che qualche dio, il nostro impegno, o forse solo la signora Fortuna ci hanno gentilmente donato.
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