“Alla fine, noi abbiamo solo un dovere morale: reclamare larghe aree di pace in noi stessi, più e più pace, e di rifletterle verso gli altri. E più pace c’è in noi, più pace ci sarà nel nostro mondo turbolento.” Etty Hillesum
Questo è il sentimento che cerco di coltivare in me in questi tristi giorni di guerra, ovvero cercare di mantenere la pace almeno in me, nonostante le brutte notizie che sento arrivare continuamente. Questo ultimo triste evento ci ha di nuovo portato a sperimentare una sensazione di INCREDULITA’, che tanto avevamo già avvertito con il Covid. E’ un po’ come se di nuovo avessimo dovuto dire a noi stessi. “Può succedere ANCHE questo, addirittura questo”. Nessuno si aspettava una pandemia, nessuno si aspettava una guerra.
Personalmente se penso alla mia crescita è stata costellata da eventi spesso così spiazzanti, 20 anni fa erano le Torri Gemelle che cadevano, poi gli attentati a Parigi, e ancora prima la Guerra nel Golfo, la Guerra in Bosnia. Tutti eventi che i giornalisti peggiori cavalcano con grande ardore, spargendo allarme e angoscia tutto in giro, quasi fossero semi da far germogliare. Di certo è facile cadere nelle braccia di queste emozioni, star lì e non vedere più nulla, ma siamo genitori, figli, fratelli o soltanto compagni di noi stessi e per questo abbiamo il dovere di fare il possibile per non sprofondarci.
Nella tempesta, nella notte buia, dobbiamo cercare in noi la Pace, la fiducia, il pensiero che tutto passa, che finché non c’è la tragedia non va mai chiamata in causa prima. Se sarà ci penseremo, se sarà ce ne faremo carico. Questo vale per tutte le sfide che nella Vita incontriamo e che pongono davanti a noi grandi incertezze. Non serve piangere prima del tempo, se non soltanto a soffrire in anticipo.
L’incredulità figlia di questi tempi ci porta ad allargare sempre più le possibilità e a dover far posto a sentimenti di incertezza per trovare in noi una timida serenità. E’ uno sforzo quello che ci viene chiesto, nulla più sembra scontato e chi ha conosciuto nella sua Vita la malattia lo sa.
Penso alla Pace come a una luce, una preziosa candela da tenere accesa proteggendola da venti che potrebbero spegnerla. Cercare sempre di restare con il cuore leggero è ciò che dobbiamo a noi stessi e a chi amiamo. Perché qualsiasi demone dentro e fuori di noi sappia che non avrà vita facile, che abbiamo sempre e comunque una buona ragione per un sorriso, anche se piccolo.
Lascia un commento