In molti hanno scritto di coraggio, coraggio di cambiare, di rischiare, coraggio di vivere e di essere se stessi.
Personalmente è una parola che adoro, per il suo significato e la sua radice, perché deriva da “cuore” e rimanda ad un’azione carica di emozioni e sentimenti.
Avere coraggio, l’hanno detto in molti, non significa non avere paura, ma agire nonostante essa, far in modo che i timori non ci blocchino, farsene carico. Io penso al coraggio proprio come a un farsi carico, all’ accettare un peso e l’immagine che mi viene in mente è quella di una persona che si alza da terra, che decide, perché è una decisione, di affrontare la realtà e i rischi che essa comporta. Un po’ come un eroe che va in battaglia, che sa che dovrà lottare duramente ma che non rinuncia a farlo, anche se i pericoli sono tanti.
Il coraggio è l’arma più potente che abbiamo, perché mette in moto tutte le nostre risorse e spegne i lamenti e il vittimismo, ci rende lucidi e concentrati, pronti ad agire e rispondere.
Ognuno ha la sua croce, le sue prove da affrontare e il modo in cui decidiamo di porci di fronte ad esse, a parità di condizioni, fa davvero la differenza e produce effetti su chi ci è vicino, molto più di ciò che pensiamo.
Nonostante certi eventi siano duri e dolorosi, scegliere di affrontarli con coraggio significa dirsi:
“Ok, ci sono, sono pronto, accoglierò ciò che verrà e smetterò di lamentarmi per ciò che non ho e non posso avere”.
Tutti possono avere coraggio, perché la personalità conta fino a un certo punto, perché significa decidere di crescere, affrontare la realtà, per ciò che essa porta con sé e lavorare perché la situazione migliori e i dolori finiscano.
Qualunque siano le nostre paure, quali le nostre fragilità, tanto possiamo fare per stare meglio e il primo passo da compiere è quello di smettere di autocompiacersi, perché non solo non serve a nulla, ma peggiora lo stato mentale e fisico.
La paura fa parte del gioco, è parte integrante del coraggio, solo non bisogna restarci attaccati, né dedicarle troppo tempo, con i pensieri e l’attenzione. Sappiamo che c’è, ok, e chi non ce l’ha, ma possiamo portarla con noi, qualsiasi sia la meta da raggiungere, e guardare altrove e avanti.
Siamo uomini e in quanto tali viviamo vicini a un “baratro”, perché la nostra condizione ci porta a non sapere cosa realmente ci aspetta domani, e a non avere il totale controllo su di noi e sugli altri.
Ma di certo possiamo decidere di vivere nel miglior modo possibile ciò che c’è, adesso, affrontarlo e darci da fare per essere e stare meglio e sono certa che non è una risorsa di poco conto.
Buon Anno e Buon Inizio a tutti 🙂
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