Cos’è la felicità?
Che domandona…
Io credo che sia la possibilità di esprimere se stessi, per quelli che sono tutti i vari aspetti di sè.
La felicità non è un lampo momentaneo, un entusiasmo, credo invece abbia più a che fare con la serenità e la soddisfazione. Essere nel posto giusto, dove si voleva essere.
Vale la pena farsi un paio di domande, anche citando una grande autrice, Clarissa Pinkola Estes.
“Di cosa ho davvero fame?” E per fame si intende non fame fisica certamente. Cosa mi serve, cosa mi è utile per nutrirmi dentro? Cosa è importante per me ora?
Bisogna chiederselo. E provvedere, ovviamente compatibilmente con i mezzi a disposizione. Se l’unico modo per realizzarti è fare un viaggio negli USA e non puoi farlo, perché costa troppo, allora fai qualcosa di più piccolo che ti fa stare bene. Non è che senza quello sei infelice, al massimo sei esigente o pretenzioso!
Questo per dire che la felicità è un posto che dobbiamo essere noi a voler raggiungere e il mezzo per arrivarci è proprio quello di farsi delle domande. E agire.
Ti trovi nella vita che volevi? E, tornando al discorso degli USA, l’importante è stare sui “valori”, alla base delle proprie scelte e desideri. Cosa ti darebbe un viaggio lì? Perché ci vuoi andare? Per l’emozione, l’avventura, per la voglia di scoprire nuove cose?
Questo puoi spenderlo anche diversamente.
Il senso è capire cosa ci rende felici, noi e solo noi. E fregarsene se non è in linea con la maggioranza, se suona come rivoluzionario, se non è adatto all’età che abbiamo.
Ovvio, sempre considerando l’umana decenza e il rispetto altrui. Ma escluso chi ha voglia di far del male, quando la nostra via per la felicità è fatta di strade non scontate nè comuni, noi non dobbiamo sentirci sbagliati o strani.
La via per la felicità io credo sia infine diversa per ognuna, e impegnativa, certo, ma ne vale sicuramente la pena.
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