Chi sei? Come ti descrivi? A domanda quali sono le risposte che tendi a dare?
Di solito ci descriviamo bene o male con i soliti aggettivi: simpatico, disponibile, altruista, testardo, coerente. Si inizia di solito con quelli positivi, mentre sui negativi ci si arena un po’, probabilmente perché se da una parte non si vuole dare l’idea di essere una pessima persona dall’altra nemmeno di sovrastimarsi, risultare poco modesti insomma.
Il fatto è che molti credono fermamente nella descrizione di sé che danno. Al punto da restarci un po’ incastrati, e se i loro comportamenti non ci rientrano fanno fatica ad accettarlo, a riconoscere certe reazioni come parte di sé. E vanno facilmente in crisi. Per fare un esempio concreto, è il caso di chi si definisce una persona mite e a un certo punto perde le staffe, sragiona.
“Io non sono una persona così, io certe cose non le faccio/dico/penso”.
Le definizioni, soprattutto quelle di sé, sono rischiose se ci crediamo troppo, perché va a finire che diventano dei recinti oltre i quali non ci permettiamo di uscire.
Come ci definiamo poi è sempre un po’ riduttivo, perché noi siamo fatti in tanti modi, infiniti modi, e spesso il contesto fa davvero una grande differenza nel nostro comportamento.
Sono gentile, gentilissima, se mi trattano bene, non lo sono se incontro persone aggressive. Sono coerente con me stessa? Non lo so, di certo è meglio che cambio idea se nelle convinzioni passate non ci credo più, altrimenti resto ferma, mi impaludo, non seguo ciò che credo.
Ognuno di noi ha certamente dei tratti che lo distinguono, una certa indole, ma attenzione a riconoscersi solo in certi abiti, soprattutto se sono un po’ stretti.
La personalità non è unilaterale, non esiste un modo di essere sempre uguale, indipendente dalle occasioni. Esistono tante variazioni, sfumature, ed è meglio pensare a noi come all’insieme di tanti aspetti, se volete come alle facce di un diamante, infinite.
Siamo Uno, perché tutti questi aspetti li racchiudiamo in una persona sola e siamo Tanti perché mille sono le sfaccettature del nostro carattere e siamo sempre in continua evoluzione.
E infine siamo Nessuno, perché ogni tanto ci fa tanto bene sentirci così, uno come tanti, la parte di un “tutto” gigante, gigantesco, dove in fin dei conti, forse forse, soli non lo siamo mai.
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