Chi ha bimbi, soprattutto piccoli, sa che un tema molto delicato è proprio quello del distacco. Vuoi per ragioni pratiche, perché bisogna tornare al lavoro, vuoi per il desiderio di prendersi del tempo per sé, arriva il momento in cui sia il piccolo che la famiglia devono imparare ad affrontare le prime separazioni.
Separarsi non è di per sé un termine negativo, ma in molti di noi attiva un sentimento negativo, di tristezza e maliconia.
Il motivo per cui questo accade è possibile vada ricercato sia nella propria storia personale che nelle proprie esperienze, ma non è questo il punto su cui fermarsi, perché sarebbe difficile venirne a capo e comunque non è detto che conoscerlo significhi risolverlo.
E’ importante però comunque essere consapevoli dell’esistenza di un tale vissuto e considerarne l’influenza. Come capirlo? Cercare prima di tutto di ascoltarsi e provare a capire quale emozione si lega all’idea di separarsi.
Ciò che sentiamo rispetto a questo tema infatti, fa la differenza nel modo in cui affrontiamo ogni distacco, ancor di più quando si tratta di nostro figlio e inevitabilmente glielo trasmettiamo, maggiormente se non ne siamo consapevoli.
Quindi partire da questo, e cercare di essere lucidi nel dirsi che in fondo non succede nulla, non è nulla di drammatico, ne’ grave, la separazione in sé. Lo è al massimo il modo in cui noi la percepiamo, come la consideriamo.
I bambini hanno speciali antenne che captano ogni virgola del nostro sentire e se noi avvertiamo come pericoloso lasciare nostro figlio a qualcuno, anche la persona più fidata e conosciuta, anche lui/lei lo avvertirà come tale.
Per questo è importante, soprattutto coi figli, sempre chiedersi come noi viviamo quello che accade, e che tipo di emozione possiamo trasmettere a loro, anche al di là della nostra consapevolezza.
I distacchi, soprattutto i primi, sono i più difficili, perché si teme che il piccolo non starà bene, che sentirà la nostra mancanza, ma in realtà si dà un messaggio positivo di fiducia nel mondo e gli si permette di provare a stare con una persona diversa, con modi diversi di sentire e di essere.
Nonostante la mamma sia un punto di riferimento fondamentale per il bimbo è altrettanto vero che non è insostituibile ne’ l’unica in grado di prendersi cura del nostro amatissimo cucciolo.
P.S. Se nonostante queste riflessioni vi sembra un’impresa epica distanziarvi dal vostro bimbo, andate per gradi, piccoli passi, che è sempre la soluzione migliore.
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