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Aver cura della speranza

Aver cura della speranza

L’altro giorno ho partecipato ad una selezione di psicologi in ambito pubblico con la consapevolezza che difficilmente andrà a buon fine, perché in genere queste iniziative nascono per sistemare qualcuno già presente in struttura. Ma anche se non fosse stato così non avrei di certo la presunzione di sentirmi la persona giusta. Condivido questo perché mi sono chiesta: “ma allora perché lo fai?”. E il mio pensiero è andato a tutte quelle situazioni in cui siamo sfiduciati e con modi da sconfitti prima ancora di iniziare a combattere eppure ci buttiamo lo stesso nella mischia.

Perché lo facciamo? Masochismo? Non credo basti, credo invece che ogni volta che tentiamo nonostante i numerosi fallimenti abbiamo comunque in un piccolo angolino ancora una speranza, pur se flebile. Riflettevo proprio su questo: investiamo su qualcosa quando abbiamo ancora speranza che si realizzi il nostro desiderio. Non lo facciamo se non ci speriamo più. E pensavo a quanto certe speranze siano ostinate, almeno nel mio caso, che testarda lo sono di certo.

Continuano e continuano a martellarci e a tormentarci in un angolo della mente, a dirci che questa volta potrebbe essere quella giusta, non ci lasciano stare. Ma quando conviene ignorare la speranza e quando invece è giusto insistere?

Penso subito alle donne che seguo in fecondazione assistita. che devono investire energie, tempo, soldi e tanta fatica fisica e mentale per realizzare il loro sogno, e alcune lo fanno per 5-6 anni finché riescono. E se avessero smesso prima? E chi invece dovrebbe smettere e non riesce? Credo che la speranza sia un piccolo oggetto prezioso che vada difesa ma che al tempo stesso non vada consumata inutilmente, per cause impossibili da vincere.

Nel concreto se un desiderio non si realizza inutile insistere nello stesso modo, sempre, forse conviene provarne altri (nell’infertilità ciò si traduce nel fare esami specifici, capire meglio perché non funziona), cercare nuove strade. E credo anche che la speranza vada impiegata se ne vale la pena, se quell’obiettivo tanto faticoso mi sta anche tanto a cuore. Bisogna chiedersi: ma tu cosa vuoi veramente? E cosa ti aiuterebbe un domani ad avere il cuore in pace? Sapere che ci hai provato fino in fondo? Quanto è importante anche riconoscere le risorse a disposizione e sapersi all’occorrenza fermare.

Un’altra cosa importante che secondo me molte persone sottovalutano è che con il tempo si cambia, i desideri cambiano, possono non essere poi così importanti come lo erano anni prima. Per questo conviene sempre chiedersi se importa ancora oggi, adesso.

La speranza è energia e se ne abusiamo senza aver mai gratificazioni si consuma e ci consuma. Ogni risorsa che abbiamo merita rispetto a cautela nell’essere spesa, per evitare di trovarci senza forze, esausti.

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