“Non sei capace” quante volte abbiamo sentito questa frase dentro di noi. A volte in modo chiaro e netto, altre volte in modo più sfumato e indefinito. Ce lo diciamo anche nei casi più assurdi, quando riuscire non è una prova di abilità ma anche di fortuna o comunque di eventi indipendenti da noi. Non siamo capaci di avere figli se non arrivano e chi affronta i trattamenti di fecondazione assistita sa quali tormenti e vergogne porti questo pensare. Non siamo capaci di fare i genitori, c’è sempre qualcuno più bravo di noi. E via così, verso la lista infinita di mancanze.
Non siamo capaci di fare tutto quello che gli altri fanno con facilità. “Non sei capace, non vali niente”. Che poi gli Altri chi? E siamo sicuri che poi a questi altri le cose riescano con tutta questa facilità? Si sa che dall’esterno tutto è diverso, tutto sembra più semplice. Frasi come queste non poggiano su dati di realtà esterna, nascono invece su convinzioni interne. Questo è il primo e più importante punto da capire. Questa frase non è così vera come ci sembra.
E poi, se avete un bambino in zona potete osservare come non abbia questo tipo di sfiducia. Più sono piccoli più l’idea di non essere capaci non li sfiora o comunque non gli interessa. Questo ci fa capire che non nasciamo così, con questa frase dentro. Pensare di non essere capaci è qualcosa che si impara crescendo, grazie all’ambiente in cui si cresce (persone), al carattere e alle esperienze. E’ uno dei tanti modi che abbiamo per difenderci dal dolore. Dolore di fallire, di sbagliare, dolore anche (strano eh?) di riuscire, di essere felici.
“Non sei capace” cara Mente mia lo dici tu, la mia parte la posso fare iniziando a mettere in forse questa sentenza, come un giudice equo che cerca la verità attraverso i fatti. Posso quindi iniziare a mettere questa frase su una bilancia e non rinunciare più prima di fare perché “tanto non sono capace”. Posso iniziare con: “Provo e faccio quello che riesco”.
Una preziosa consapevolezza dice che non siamo tenuti a far tutto bene e subito, probabilmente l’unica persona che se lo aspetta se tu.
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