Bagagli: tanti sono quelli che ci portiamo dietro, ovunque andiamo. Noi stessi prima di tutto, quello che siamo e da dove veniamo, quello che abbiamo respirato ogni giorno, nella nostra crescita. Gli sguardi, le critiche e nel migliore dei casi le conferme e gli incoraggiamenti che ci hanno dato, il vedere negli occhi di qualcun altro che andavamo bene, eravamo “abbastanza”. Oppure no.
Ma bagaglio è anche esperienza di vita vissuta fuori dalle mura domestiche, quindi ciò che abbiamo costruito, i fallimenti, le speranze, l’idea che ci siamo fatti della Vita in sé, dei suoi regali e delle sue pretese. E’ difficile partire leggeri, scordare se stessi e la propria storia ma in certi casi è vitale per cominciare e ricominciare, soprattutto se si vuole essere leggeri.
Adoro la parola “leggerezza”, perché è capacità di essere spensierati ad ogni età, di non farsi portare troppo giù dai problemi e ancora di più di potersi ritagliare uno spazio sicuro di serenità, indipendentemente da ciò che accade e ad ogni età. I bagagli aumentano crescendo, ma già da piccoli ne abbiamo, se solo pensiamo a ciò che i nostri genitori ci hanno sempre rimandato di noi stessi. “Sei troppo: testardo, disordinato, sensibile, menefreghista, egoista, fifone…etc. etc”. Partire leggeri invece è un po’ come partire alla scoperta di sé. E se non sapessimo come siamo? E se provassimo a metterlo in discussione? A scoprirlo?
Forse quel “troppo” non è un assoluto, forse è relativo a chi lo dice. Possiamo essere “troppo” o “poco” per qualcuno o non per altri. Possiamo essere soltanto diversi. Che sollievo sarebbe poter essere solo diversi, ognuno a suo modo, nel rispetto altrui.
Partire per alcuni è un po’ perdere i punti di riferimento e uscire dagli schemi della routine, e non per tutti è piacevole, anzi, può essere fonte di grande stress. Eppure quando togliamo le solite certezze, esterne o interne che siano, creiamo uno spazio fecondo dove può nascere qualcosa di nuovo. Non sapere è anche sinonimo di avventura e libertà, e le vacanze sono una buona occasione per provare a cambiare sguardo verso se stessi. A scoprirsi e a non darsi per scontato, a lasciarsi spazio di essere solo ciò che sentiamo. Non necessariamente ciò che ci si aspetta debba essere.
Questo significa partire leggeri. Perché possiamo andare anche dall’altra parte del mondo ma se gli occhi con cui guardiamo sono quelli di chi già crede di sapere allora non vedremo mai nulla di nuovo, né dentro né fuori di noi. E invece c’è sempre tanto da conoscere e non è mai tardi per crescere.
Buone vacanze!
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