Cosa fa sì che avvengano i cambiamenti sperati in un trattamento psicoterapeutico?
Di certo i fattori sono molti, dalla fiducia nell’analista, alla costanza del percorso, la relazione che si instaura, fino all’ovvia volontà e motivazione a guardarsi dentro. La questione ancora oggi è aperta e le ricerche nel campo continuano.
Io riporto la mia esperienza personale, come sempre, e quello che ho colto, in questi anni, è che la consapevolezza è un punto molto importante per il cambiamento. Il terapeuta non è un “aggiustatore” di guai, e chi ha questo tipo di aspettativa di solito rimane molto deluso, perché crede di arrivare in studio, sedersi e vedere i problemi risolversi senza muovere un dito. In realtà l’esperto è un facilitatore, di consapevolezza appunto. Cerca cioè di mettere chi ha di fronte nella condizione di arrivarci da solo, là dove è importante che arrivi. E’ del tutto inutile elencare ad un paziente, nei primi incontri, le motivazioni alla base del suo problema, perché in genere sono inconsce e, anche se ci darà credibilità, non sarà mai come far sì che ci arrivi ad avere da solo. Quando infatti si realizza in autonomia il motivo del proprio soffrire avviene una sorta di “insight”, un’intuizione, che muove molto di più che una fredda spiegazione che proviene dall’esterno.
La consapevolezza serve a questo, a vedere le cose così per quel che sono, nelle loro caratteristiche, dimenticando i giudizi, e scattando una sorta di “foto” psichica. Questo, secondo me, è un importante passo perché il nostro atteggiamento si modifichi e il cambiamento possa aver luogo. Se non so da che parte mettere le mani altrimenti, come posso intervenire?
Spesso il lavoro più importante dell’analista è quello di porsi come specchio, e la stanza come contenitore e porto sicuro di ciò che emerge, fornendo al paziente fungendo un rimando dei suoi comportamenti il più possibile privo di valutazioni, pulito, per quello che semplicemente è. Sembra difficile da credere, perché a parole sembra semplice, ma non lo è affatto, e il potere della consapevolezza è davvero molto più grande di quel che pensiamo.
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