La depressione è non a caso definita anche come il “male di vivere”, proprio perché il vivere diventa un male, cioè insopportabile. Chi soffre di depressione vorrebbe rinchiudersi, nascondersi dentro una buca, al buio, dove nessuno possa vederlo e dove niente gli viene chiesto, perché già fin troppo è la richiesta che gli viene fatta di essere al mondo. Spesso infatti è la mattina il momento peggiore, perché tutto ricomincia, ed è un tutto che per la persona non ha alcun senso e per il quale non sente di voler farne parte. La depressione è come un black-out, un corto circuito, all’improvviso niente funziona, niente dà stimoli, niente dà emozioni. Nulla sembra valere la pena.
La Depressione
PERCHE’ mai succede questo?
Perché il corpo si ostina a funzionare ogni maledetto giorno e la mente invece no? E’ obbligata a seguirlo in un’avventura che non sente più sua?
La depressione non arriva solo perché i valori della serotonina (i recettori del buonumore) sono bassi. Non arriva perché è arrivato il buio e l’inverno. La depressione arriva perché una persona, semplicemente, non è felice, si è andata a cacciare in un:
-ruolo
-identità
-stile di vita
che non sono suoi.
Perché se ciò che fai, ogni giorno, ti stimola, è come un abito che indossi a pennello, ti interessa davvero, in depressione non ci vai. No.
Per uscire dalla depressione bisogna iniziare a riaccendersi, emozionarsi, patendo da sè. Sembrerà banale, ma di fatto, ogni disturbo chiede questo, di partire da sè, da ciò che si sente affine.
La depressione vuol dire che ti sei SPENTO. Che nulla ha significato, che stai solo funzionando. Cioè magari stai andando al lavoro, parli con le persone, fai acquisti, sport. Ma non stai brillando. Questo male vuole dir, simbolicamente parlando, che la psiche va spenta e poi riaccesa, che bisogna ripartire da altro.
Purtroppo non è mai facile, ma se ce ne prendiamo carico, qualcosa accadrà.
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